Uso pubblico strada vicinali
Lexambiente News
Consiglio di Stato, Sez. V, n.
2218, del 19 aprile 2013
Ambiente in genere.Uso pubblico strada vicinali
La servitù di uso pubblico delle strade
vicinali è caratterizzata dall'utilizzazione da parte di una collettività
indeterminata di persone del bene privato idoneo al soddisfacimento di un
interesse della stessa. Caratteristiche indispensabili di questo diritto sono:
il passaggio esercitato iure servitutis pubblicae, da una collettività di
persone qualificate dall'appartenenza ad un gruppo territoriale; la concreta
idoneità del bene a soddisfare esigenze di carattere generale, anche per il
collegamento con la pubblica via; un titolo valido a sorreggere
l'affermazione del diritto di uso pubblico, che può anche identificarsi nella
protrazione dell'uso da tempo immemorabile. Va poi soggiunto che la
destinazione delle strade vicinali “ad uso pubblico”, imposta dal codice della
strada di cui al d.lgs. n. 285/1992 (art. 3, comma 1, n. 52) fa sì che queste
debbano necessariamente interessate da un transito generalizzato, tale per
cui, a fronte della proprietà privata del sedime stradale e dei relativi
accessori e pertinenze (spettante ai proprietari dei fondi latistanti),
l’ente pubblico comunale possa vantare su di essa, ai sensi dell’art. 825
cod. civ., un diritto reale di transito, con correlativo dovere di concorrere
alle spese di manutenzione della stessa (pro quota rispetto al consorzio
privato di gestione ai sensi dell’art. 3 D.lgs.lgt. n. 1446/1918, “Facoltà
agli utenti delle strade vicinali di costituirsi in Consorzio per la
manutenzione e la ricostruzione di esse”), onde garantire la sicurezza della
circolazione che su di essa si realizza. (Segnalazione e massima a cura di F.
Albanese)
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