Il problema dei conigli selvatici

conigli all'interno di un giardino condominiale
Il coniglio selvatico è una specie paleoalloctona per l’Italia, originaria dell’Europa centro-meridionale. È un animale gregario, con organizzazione sociale di tipo familiare. Le colonie sono costituite da adulti fondatori e dai loro discendenti. Il coniglio selvatico è un mammifero fossorio che trascorre buona parte della giornata all’interno di gallerie scavate nel terreno; è attivo soprattutto al mattino presto, al crepuscolo e durante le ore notturne. Le tane, dette conigliere, vengono di solito scavate in terreni prevalentemente sabbiosi, caratterizzati comunque da una discreta presenza di argilla, e sono munite di numerose uscite secondarie per garantire la possibilità di fuga.
L’alimentazione è composta da varie specie di erbe oltre che da gemme e germogli; molto appetite sono le cortecce delle piante, soprattutto nel periodo invernale. Gli ambienti maggiormente frequentati sono le aree golenali e le zone ripariali dei fiumi, dove i conigli trovano un terreno idoneo allo scavo e vegetazione naturale abbondante che garantisce riparo da eventuali predatori.
Il coniglio selvatico può arrecare sensibili danni all’agricoltura sia attraverso l’attacco diretto alle piante sia sconvolgendo il terreno nell’intento di costruirvi le tane.

SITUAZIONE SUL TERRITORIO
In Lombardia sono disponibili solo pochi dati sulla demografia di questa specie.
Attualmente, la specie è distribuita soprattutto nella porzione occidentale della regione Lombardia, nelle province di Varese, Como, Lecco, Milano, Lodi e Pavia e, lungo il corso del fiume Po, in provincia di Cremona e Mantova. Epidemie di mixomatosi hanno notevolmente modificato la distribuzione e la consistenza della popolazione, che appare tuttora notevolmente fluttuante.
L'assenza di specie
Poiché i conigli non si allontanano molto dalle tane e dai loro rifugi, le aree d’alimentazione risultano piuttosto concentrate attorno ad essi, cosicché negli ambienti agricoli, soprattutto in inverno, si possono osservare delle caratteristiche aree circoscritte di alimentazione, con danni evidenti alle coltivazioni
Localmente, quindi, si possono verificare situazioni puntuali in cui il coniglio selvatico può essere causa di danni, anche sensibili, alle coltivazioni arboree, in particolare alle piantagioni di pioppi, nei primi anni di sviluppo delle piante. Consistenti danni sono stati segnalati localmente anche in alcuni vivai di essenze ornamentali.

Interventi di controllo sono da prevedere anche per rimuovere nuclei che si insediano all’interno di aree fortemente urbanizzate. 

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